Simone Menichelli

Ci vediamo in piazza
Progetto di una piazza nel quartiere di San Sisto a Perugia

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Laurea in Ingegneria Edile Architettura
Facoltà di Ingegneria
Corso di laurea: Ingegneria Edile Architettura
Tipo: magistrale a ciclo unico
Università degli Studi di Perugia
Relatore: Paolo Belardi
17 febbraio 2016

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Premessa
La presente tesi propone la riqualificazione della piazza Valentino Martinelli, situata nel cuore di San Sisto. Il centro abitato di questo quartiere di Perugia non ha un nucleo antico: la storia dell’abitato è infatti recente, legata agli sviluppi degli insediamenti produttivi, primo fra tutti la Perugina, e al decollo dell’Ospedale Silvestrini. La piazza oggetto dell’intervento non è mai stata un punto di riferimento vero e proprio per gli abitanti, in quanto non è mai riuscita a trasmettere una propria identità.
Il problema della progettazione delle piazze, e di conseguenza degli elementi di cui sono composte, è uno dei grandi temi di attualità sul quale ci si deve interrogare. Per troppo tempo le aree urbane che sono cresciute sull’onda dello sviluppo industriale hanno sottovalutato l’importanza della piazza come luogo in cui far vivere la società. San Sisto non ha fatto eccezione. Per questo l’obiettivo principale del progetto di tesi è dare al quartiere un punto di riferimento fortemente riconoscibile. Attraverso la conoscenza del luogo, il rilievo e la progettazione architettonica si vuole dare una possibile soluzione a questa mancanza di identità. Con il progetto della piazza di San Sisto si cerca di superare l’idea di un’architettura intesa come oggetto a sé, avulso da qualsiasi possibile connessione con l’ambiente e con gli elementi che lo caratterizzano. Questo progetto rispecchia appieno i principali caratteri teorici e concettuali della Landform Architecture: in quanto è geografia costruita piuttosto che architettura; topografia piuttosto che volumetria; uso dello sfondo inteso come un sistema continuo, un’articolazione del territorio e dell’architettura senza giunture. Con la Landform Architecture si è cercato quindi di intervenire tenendo conto di ciò che è presente nell’area, rendendo unica una realtà caratterizzata dalla presenza di edifici ben diversi tra loro, e cercando di isolarla dalle arterie stradali che la circondano. Tali interventi verranno realizzati attraverso l’uso di riporti di terra che andranno ad avvolgere il sito. Sono proprio questi terrapieni, sorretti da muri di sostegno, che andranno a definire gli ingressi della piazza. Oltre a svolgere una funzione legata alla viabilità, questi blocchi di terra sono ricoperti da un manto erboso ben definito. Quest’ultimo svolgerà il ruolo di naturalizzare la porzione di quartiere presa in esame.
L’uso del travertino rappresenta un vero elemento caratterizzante. Non si tratta di una semplice pavimentazione ma di una vera e propria Land Art alla quale tutti possono partecipare, passeggiando o sostando sulle sedute ricavate dall’estrusione del materiale. La pietra ed il verde hanno il potere di poter cambiare e rendere unico il luogo, del resto l’arte è natura concentrata. L’inserimento della pensilina risolve i problemi legati alle intemperie e dà all’area uno spazio coperto per accogliere diverse iniziative socio-ricreative tra cui il mercato, una delle poche attività che attualmente hanno luogo nella piazza. La nuova piazza diventa così un luogo di incontro, di scambi sociali, di sosta e di passatempo godibile, in pratica il “cuore” del quartiere. D’altronde come si può pensare di essere felici vivendo in un luogo brutto? Finalmente anche gli abitanti