“Non solo Medioevo – architetture recenti in Umbria di Piano-Rice, Aymonino-Portoghesi, Marco Zanuso” convegno

Bastia Umbra,  Sabato 30 ottobre 2010 

Municipio, Sala del Consiglio

La casa evolutiva di Renzo Piano e Peter Rice a Bastia Umbra

 

L’amnesia del presente  di Paolo Belardi, Dipartimento Ingegneria Civile ed Ambientale, Università degli studi di Perugia   

La casa evolutiva di Renzo Piano e Peter Rice a Bastia Umbra, di Carlo Rossi   

La scuola materna “Senatore Borletti” di Marco Zanuso a Gubbio, di Valentina Pierini     

Il padiglione per esposizioni di Carlo Aymonino e Paolo Portoghesi a Todi,  di  Noemi Briganti 

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Non solo medioevo

  • Piccolo viaggio nelle opere minori lasciate in Umbria da alcuni dei più importanti architetti contemporanei.
  • Per la prima volta presentate al pubblico le tavole progettuali delle opere.

Approda finalmente ad una presentazione pubblica il lavoro svolto da tre neolaureati del Dipartimento di Ingegneria Civile ed Ambientale dell’Università degli Studi di Perugia coordinati dal prof Paolo Belardi su altrettante opere di alcuni dei più famosi architetti della postmodernità che hanno operato in Umbria.

Il padiglione per esposizioni di Carlo Aymonino e Paolo Portoghesi a Todi

Si tratta della Scuola materna “Senatore Borletti” di Gubbio opera di Marco Zanuso senior studiata da Valentina Pierini, del Padiglione per esposizioni di Carlo Aymonino e Paolo Portoghesi a Todi studiato da Noemi Briganti e dell’ormai famosa Casa evolutiva di Renzo Piano e Peter Rice, costruita a Bastia Umbra negli anni settanta, oggetto sia della tesi di Carlo Rossi che di discussioni e dibattito in quella città: sarà questa l’occasione per poter conoscere da vicino un’opera di cui molto si parla, ma la cui storia e genesi è forse del tutto sconosciuta. Il convegno sarà aperto dal prof. Paolo Belardi che parlerà de L’amnesia del presente e sarà concluso da Paolo Ansideri con un escursus sul rapporto di Oicos con il senso de I  luoghi ncontrati nella propria attività. Interverrà il sindaco di Bastia Umbra Stefano Ansideri

 

 

Esistono maestri dell’architettura moderna, le cui opere riempiono le pagine patinate delle riviste di architettura e design, che non hanno lasciato segni dei propri progetti solo nelle grandi metropoli, ma anche in una terra così condizionata dallo stereotipo che la vuole attaccata al passato, avvolta in una trasognante, quanto irreale aura di “Umbritudini” e “Beatitudini” e priva di immagine aderente ai tempi correnti. Anche l’Umbria è stata ed è, sia palestra importante nella formazione del modus operandi dei progettisti, sia luogo di destinazione finale di grandi opere destinate a incidere  profondamente sull’immagine e l’assetto complessivo del tessuto urbano.

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La scuola materna “Senatore Borletti” di Marco Zanuso a Gubbio

Se Aldo Rossi con il Broletto a Fontivegge e Jean Nouvel con il Minimetrò hanno impresso a Perugia un’ immagine assolutamente incisiva e competitiva con la classica veduta medioevale, se Massimiliano Fuksas con la chiesa di San Paolo a Foligno ha connotato un intero quartiere con il suo segno e la sua mole rendendola meta di un turismo di architettura, altri autori si sono cimentati in piccole opere e hanno lasciato segni del loro passaggio in Umbria con interventi minimi, che ricostruiti nel complesso della formazione personale, lasciano intravedere, ad un occhio attento, i segni di futuri e più famosi progetti.

E’ il caso di una piccola opera di Renzo Piano, oggi al centro anche di attenzione da parte della stampa nazionale e su cui lo stesso Piano è intervenuto esprimendo il suo parere a proposito di una ventilata ipotesi di demolizione, ad onor del vero da lui non esclusa. Il manufatto, oggetto di un carteggio tra il sindaco di Bastia, Stefano Ansideri  e lo stesso Piano pubblicato per intero nel magazine locale Terrecomp, risale alla seconda metà degli anni settanta e porta con sé tutta la carica utopica di quel periodo. La “Casa evolutiva”  aveva chiamato il progetto e nasceva anche con i segni dell’emergenza del terremoto del Friuli. Fu in quello stesso periodo che nella psichiatria si apriva con Franco Basaglia la contestazione  verso il sistema manicomiale e la nascita di una nuova terapia basata sul reinserimento e la relazione sociale. La costituzione di nuclei di convivenza, le cosiddette “Case famiglia”, furono i primi elementi di un nuovo modo di affrontare il disagio psichico. Ed è in questo contesto di esigenze emergenziali, i moduli abitativi  prefabbricati per l’emergenza del Friuli e la costituzione di insediamenti per nuove comunità terapeutiche fuori dal sistema manicomiale, che nasce il cosiddetto Cim “Centro igiene mentale “ di Bastia Umbra.

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E’ qui che Renzo Piano sperimenta la sua casa evolutiva, coniugando l’utopia basagliana con la sua architettura modulare ed autogestita: ad una riappropriazione della socialità si coniugava  la riappropriazione della progettualità. La casa evolveva e si modellava secondo le esigenze di chi la abita, nel caso specifico della comunità terapeutica che la gestisce.

Ed è in questo senso che sono molto esplicative le tavole progettuali che saranno esposte per l’occasione, dove la vita e convivialità sono tratteggiate e progettate come incontro e relazione. E’ in questi segni lasciati nel progetto che si potrà scorgere ad esempio una pensilina che allude al più famoso Bigo del porto vecchio di Genova che vedrà la luce nella seconda metà degli anni ottanta.

E’ in questo spazio che Piano sembra si sia cimentato anche nella progettazione dell’area esterna inserendo avveniristicamente fonti di energia solare, piantumazione di essenze autoctone e impiantistica per la raccolta e sfruttamento dell’acqua piovana.

Un’occasione quindi di conoscenza come tutti gli incontri che Oicos organizza cercando di offrire al pubblico vasto momenti di confronto nei quali non sia al centro la sterile contrapposizione, ma la possibilità di ascolto ed approfondimento che consentono, questi sì, il formarsi dell’opinione e del giudizio senza i quali si hanno solo pre-giudizi.

Il video di Renzo Piano sulla casa evolutiva

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Documentazione scaricabile        

Locandina Immagini delle opere

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In collaborazione con  dell’Università degli Studi di Perugia

Con il patrocinio di

Contributo tecnico di   Bastia Umbra

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