Bastia Umbra: l’aula consiliare dell’arch. Leoncilli cancellata dopo 45 anni. di Antonio Mencarelli
Bastia Umbra: l’aula consiliare dell’arch. Leoncilli cancellata dopo 45 anni
di Antonio Mencarelli
Questa è una “vera” foto storica della vita cittadina di Bastia, molto diversa in tutto e per tutto da tante altre che in queste ore sono messe in circolazione e che non viene ricordata da nessuno, né dalla stampa locale né dalla politica di ogni colorazione, segno di una perdita di sensibilità che non promette nulla di buono. In troppi tacciono per conformismo o per calcolo, in maniera “mal-destra”.
Era sabato 13 agosto 1975 quando fu inaugurata la nuova sala consiliare progettata dal noto architetto prof. Giancarlo Leoncilli Massi, docente universitario che in seguito conterà molti allievi tra gli studenti di architettura di Firenze, anche di Bastia e dei dintorni. In quel lontano pomeriggio si tenne anche l’insediamento del nuovo consiglio comunale (salito da venti a trenta rappresentanti), dopo le elezioni del 15-16 giugno. Presiedeva l’on. Ludovico Maschiella, consigliere anziano, e nell’immagine s’ intravede il segretario del comune Siro Bogliari mentre procede all’appello dei convocati.
La sala veniva a sostituire un’aula rimasta spoglia e disadorna dai tempi della costruzione del nuovo palazzo municipale nel 1964 e aveva una capienza di quasi cento posti dislocati su gradinate. Mostrava connotati di gusto futurista, con l’abbinamento dei colori rosso delle panchine, grigio della moquette e delle colonne, nero dei banchi e delle vetrate fumée, azzurro della porta d’ingresso e del soffitto a grata. Gli arredi erano in legno laccato ad arte e disegnati con gusto. Ne parlarono in tutti i comuni vicini perché, a parte qualche critica peraltro molto blanda, rappresentava un desiderio di novità che infrangeva gli schematismi del tempo e voleva essere il simbolo della modernità bastiola, proprio come le avanguardie artistiche di cinquant’ anni addietro.
Perché usiamo il verbo al passato? Semplicemente perché oggi quella sala non esiste più. E’ stata abbattuta con il martello pneumatico senza tanti complimenti, un po’ come fu fatto con la piscina Eden Rock, in seguito alla ristrutturazione del palazzo comunale. Nessuna notizia ha avuto la cittadinanza, posta di fronte al fatto compiuto. Quella sala che in tanti ci invidiavano e che costituiva una memoria storica del vissuto politico cittadino di 45 anni, è oggi sostituita con un banale, e per di più ristretto, spazio da riunione aziendale, arredato con colori scialbi e del peggiore stile Ikea.