Alla Curia Iulia con Piero Angela e Giovanni Floris. Un’introduzione al Foro di Cesare e la ricostruzione virtuale di Marco Capasso

La magia del Foro di Cesare

Piero Angela accompagna Giovanni Floris in una visita notturna al Foro di Cesare
da Di Martedì del 7 ottobre 2015, La 7
Fonte https://youtu.be/zkEPygOrDX8

Introduzione alla Curia Iulia

Il sito ufficiale del Parco del Colosseo: https://colosseo.it/mirabilia
Link alla Curia Iulia: https://colosseo.it/mirabilia/curia-iulia/

L’edificio deve il suo nome alle assemblee dei “curiati”, i cittadini selezionati in base al censo, che si svolgevano nel Comizio; era qui infatti che si apriva la prima curia di Roma, la Curia Hostilia, edificata secondo la leggenda da Tullio Ostilio terzo re di Roma nel VI sec. a.C. Danneggiata da un incendio nel 52 a.C., Giulio Cesare rifondò la nuova Curia, modificandone l’orientamento e annettendola al suo Foro personale. Il lavoro fu terminato poi nel 29 a.C. da Augusto ma già nel 94 d.C. all’epoca di Domiziano vi fu un primo restauro, seguito da un intervento più importante dovuto a Diocleziano, conseguente al disastroso incendio del 238 d.C.: di questo restauro sono ancora visibili, all’interno, lo splendido pavimento ad opus sectile e la decorazione parietale a nicchie marmoree policrome. Il grande vano interno rispettava le proporzioni consigliate da Vitruvio per le curie: l’altezza (21 m) era quindi circa la metà della somma tra lunghezza e larghezza. L’aula era divisa in tre settori, con a destra e sinistra tre gradini larghi e bassi, dove erano collocati i circa trecento seggi per i senatori.

All’esterno il monumento si presenta oggi come un grande edificio in mattoni dalle forme severe, caratterizzato sulle facciate, anteriore e posteriore, da terminazioni a timpano. La facciata anteriore presentava una parte bassa ricoperta da lastre marmoree e una parte alta decorata a bugnato in stucco imitante il marmo. Sotto i tre finestroni sono visibili una serie di fori quadrati, tracce d’inserzione delle travi di un portico e, ai lati del portale, le impronte rettangolari lasciate da sepolture inserite nel Medioevo, quando l’edificio ospitava la chiesa di Sant’Adriano fondata nel VI secolo e tutta l’area era calpestabile ad una quota più alta. La porta bronzea è una copia dell’originale portata in San Giovanni in Laterano nel XVII secolo. Sulle pareti, in particolare su quella d’entrata, sono visibili resti di frammenti pittorici di epoca bizantina a testimonianza del periodo di trasformazione dell’edificio in chiesa.

Photo credit: https://www.senato.it/leg18/4534?album_presidente=11101

Tra il 2019 e il 2020 la Curia Iulia è stato oggetto di un importante restauro conservativo, a cura di Maria Grazia Filetici, che ne ha permesso la riapertura al pubblico come spazio di condivisione, dialogo, incontro. I nuovi infissi forniscono un importante livello di sicurezza alla spinta del vento e i grandi vetri restituiscono giochi di riflessi e nuove trasparenze al monumento. Inoltre è stato creato un nuovo sistema di impermeabilizzazione della copertura e le nuove vetrate sono dotate di impianti meccanizzati per l’oscuramento della sala interna.

La ricostruzione virtuale di Marco Capasso

Sito ufficiale: https://www.marcocapasso.it
Link al progetto il foro di Cesare: https://www.marcocapasso.it/portfolio/foro-di-cesare/

Nel video (parziale) di Gaetano e Marco Capasso la ricostruzione per Piero Angela e Paco Lanciano delle fasi di demolizioni e scavi di inizio ‘900 che riportarono alla luce il Foro di Cesare.
Furono impiegati 1 500 muratori, guidati da archeologi e storici.
Dalle fasi di demolizione si passa alla ricostruzione virtuale e multimediale delle architetture che tutt’ora si ergono nell’attuale Via dei Fori Imperiali.

Curia Iulia

Foro di Cesare

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